La scelta di Chiara M. Bergamaschi, Ed. Porto Seguro

La scelta di Chiara Maria Bergamaschi

Una copertina e una quarta di copertina (scusate il giro di parole) che rendono poco l’idea di ciò che contiene davvero questo libro. Invidia è ciò che viene anticipato, narcisismo patologico sarebbe però molto più adatto e preciso.

Licia, la principale protagonista del romanzo, è irrefrenabile nel suo astio verso il mondo, che la porta a criticare e distruggere tutti coloro che le stanno intorno, a partire dalle persone più care.

La madre e la sorella, vivendo insieme, sono le principali vittime di una donna infelice, arrabbiata, delusa e che non manca di sottolineare di continuo che è l’unica a lavorare, a guadagnare, a occuparsi di tutto.

Invidia verso coloro che raggiungono un traguardo che lei, come una principessa chiusa nella sua torre, non prova nemmeno a raggiungere; violenza verbale, insulti e tentativi di denigrare chiunque abbia l’ardire di contraddirla in un qualsiasi scambio di battute; pretesa di essere sempre al centro dell’attenzione, adulata, sostenuta; stravolgimento della realtà e rifiuto – ma sarebbe meglio dire 𝘪𝘯𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵à – di accettare una risposta negativa, una critica, un parere diverso dal proprio.

I tratti tipici del narcisista ci sono tutti e l’autrice riesce a rendere il personaggio di Licia insopportabile e fastidioso fin dalle prime righe, una donna insoddisfatta e pronta a tutto, anche a sposarsi, al solo scopo di ottenere il riconoscimento che ritiene di meritare e le scuse di coloro che, nel tentativo di farle vedere la realtà per quella che è, hanno distrutto il suo mondo astratto.

Cosa rimane allora? Aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà? No, assolutamente. L’unica via percorribile è l’ennesimo tentativo di far valere le proprie ragioni, a costo di mettere tutto in gioco.

Lo definirei un dramma familiare la cui lettura, seppur rallentata dalla presenza di refusi, alza il velo su un problema molto diffuso ma raramente diagnosticato. Disponibile su Amazon.

I licantropi di Diane Jacqueline Maffi

Ci sono libri che sorprendono: la (bellissima!) copertina dai toni scuri sommata alla descrizione che parla di fastidiosi approcci sessuali e narcisismo, ti convinci subito di avere tra le mani un libro triste e cupo. Inizi poi a leggere e scopri di esserti clamorosamente sbagliata, perché 𝙄 𝙡𝙞𝙘𝙖𝙣𝙩𝙧𝙤𝙥𝙞 è un libro che, a dispetto degli argomenti trattati, riesce a mantenere un tono leggero e divertente, pieno di ironia.

Ispirato a una storia vera, il romanzo di Diane J. Maffi mescola fantasia e realtà, dando vita a una storia originale che, pur descrivendo con precisione gli aspetti psicologici che entrano in gioco in certe situazioni, riesce a mantenersi vivace e frizzante.

Joséphine viene inaspettatamente coinvolta in un gioco erotico dal suo commercialista. L’iniziale reticenza viene superata grazie alla sua innata curiosità; si ritroverà così a scoprire un mondo a lei sconosciuto, dai rapporti a tre fino alle pratiche più strane. Lo scambio virtuale con l’uomo, però, è ciò che più le piace ma anche ciò che maggiormente la distrugge.
Una sorta di sottomissione psicologica che cerca di contrastare, opponendosi con forza ma tornando, ogni volta, a cedere.

Nel suo narrare, mescolando ciò che le è accaduto a ciò che la fantasia le ha suggerito, l’autrice tocca altri temi interessanti, che spaziano dall’arte all’ecologia, per regalarci un libro davvero particolare, che affronta il narcisismo patologico in un modo completamente diverso dal solito.
È la reazione delle vittime che fa la differenza, ma anche cercare di capire il perché di certi meccanismi è importante. Se è vero che molte di queste persone sono anch’esse vittime (di se stesse), è altrettanto vero che – consapevolmente o meno – possono fare molto male.

Un epilogo inatteso conclude questa vicenda scorrevolissima e un po’ stravagante, completata dai bellissimi disegni dell’artista Virginie Venticinque e dalle ricette incontrate nel romanzo.
Una lettura che mi sento di consigliare, per il modo decisamente nuovo di affrontare un tema così difficile.

Il libro è disponibile su Amazon.

L’amore non basta! Come sono sopravvissuta a un manipolatore di Sophie Lambda, Ed. Laterza

Bari, vetrine della libreria Laterza, tante copertine intriganti ma, chissà perché, questa mi colpisce particolarmente.
Entro, faccio impazzire l’addetta chiedendo “il romanzo d’amore in vetrina” che lei, giustamente, non ricorda (non avevo letto il sottotitolo e credevo fosse una commedia romantica!), così mi accompagna per vedere che cosa ho adocchiato! Risultato, mi ritrovo tra le mani questo libro, che commedia romantica proprio non è e che è sotto forma di fumetto (sfido io, che la poverina non mi capiva!).

Mai come in questo periodo ho apprezzato un libro del genere! Sophie Lambda, bravissima illustratrice francese, racconta in modo davvero inusuale e leggero, come sia riuscita ad allontanarsi da un manipolatore e a riprendere in mano la propria vita.

Il fumetto, con la partecipazione dell’orsetto Chocolat (dovrete scoprire da soli chi rappresenta!), mi ha davvero stupita e conquistata. Non credevo si potesse trattare così bene e con questa modalità, un tema così duro e difficile! Credo, anzi, che questa forma sia perfetta per rendere le emozioni descritte.

Sophie ci racconta la sua storia d’amore, dagli inizi felici ai primi dubbi, in un crescendo di dolore e abbattimento psicologico. La negazione di ciò che accade, la difficoltà nel chiedere aiuto, la voglia di sparire… Dalle illustrazioni, emergono con chiarezza i sentimenti provati dalla ragazza, che con l’aiuto di Chocolat descrive i tanti dubbi e timori, l’ansia, l’incertezza e la perdita della propria autostima. Azzeccatissima, secondo me, l’idea di inserire un piccolo “ego-barometro”, che permette facilmente al lettore di comprendere l’effetto delle azioni del manipolatore sulla vittima, Sophie in questo caso.

Come l’autrice racconta, per fortuna se ne può uscire, prendendo le distanze da chi non può che farci del male.

Un libro che consiglio a tutti di leggere, uomini e donne, perché i manipolatori non sono prerogativa di un sesso o dell’altro e possiamo incontrarli in qualsiasi momento!

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