Maledico il tuo sangue di Gianluca Ascione, Ed. Panda

Un titolo molto forte per questo giallo; un titolo che racchiude, in qualche modo, il senso intero del romanzo.

Siamo a Treviso, prima settimana di dicembre 1980. Un cadavere decapitato viene ritrovato a bordo di una piccola barca e l’indagine, almeno formalmente, viene affidata al giovane tenente Dalmasso. In realtà, toccherà a Giusto Zoia, vice commissario della Squadra Mobile, occuparsene in prima persona.
Assegnarlo come supporto al tenente ha il duplice scopo di risolvere il caso in fretta e di strappare lui, Zoia, all’ufficio amministrativo nel quale si è rinchiuso a causa di un incidente che lo costringe a muoversi col bastone e che ha mandato in coma la sua fidanzata.

Senza voler svelare più del necessario – errore imperdonabile soprattutto in questo tipo di romanzo – vado a dirvi perché ho apprezzato questo giallo.

Parto con ambientazione e atmosfera; Ascione è riuscito a descrivere in modo preciso e realistico sia Treviso, sia l’epoca nella quale tutto si svolge. Si percepiscono gli anni ’80, la cittadina con i suoi ritmi e le sue abitudini, i pregiudizi e i segreti.
Ho apprezzato lo stile, lineare e pulito senza essere banale; la capacità di far sentire il lettore dentro la storia, quasi partecipasse in prima persona insieme ai protagonisti e, soprattutto, mi è piaciuta la sensibilità nel trattare temi scomodi con tatto e senza pregiudizio, mostrando dove possa arrivare l’essere umano ma senza cadere in inutile retorica.

Una lettura che ho davvero gradito e che consiglio a tutti gli appassionati del genere. Non vedo l’ora di ritrovare Zoia e affiancarlo in nuove indagini.

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