Da come cammini di Alessandro Marinelli, Ed. Another Coffee Stories

Bologna e il suo 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰𝘯𝘦 – la porzione di pavimentazione sopraelevata presente a Piazza Maggiore – fanno da sfondo a questo originale romanzo d’esordio di Alessandro Marinelli.

Alex, appassionato di fotografia in bianco e nero e refrattario a tutto ciò che è stato costruito dopo il 1985, resta folgorato dalla visione di una ragazza incrociata in piazza, Lena. Misteriosa, sfuggente e anche poco propensa a fidarsi, lei cerca di vivere nell’ombra, di non farsi trovare da un passato le cui radici vanno molto più indietro nel tempo di quanto si pensi.
Paula, Yuri e il cagnolone Janko sono gli altri protagonisti della storia, insieme alla città che fa da coprotagonista e a Baba Jaga, inquietante figura che arriva da lontano, in senso fisico e non solo.

Intreccio avvincente e stile fluido, fanno di questo libro una lettura molto piacevole, data dall’alternarsi di elementi diversi, quali amore e amicizia, mistero e morte, realtà e poteri occulti. Un mix interessante, che cattura nonostante la presenza di qualche refuso e qualche ingenuità.

Un’opera prima ben riuscita, che ho apprezzato anche per alcune riflessioni dell’autore, profonde e condivisibili. Spero di poter leggere presto un suo nuovo romanzo. Potete acquistarlo su Amazon.

Il ponte degli angeli di Graziana Argentelli, Ed. Altromondo

Romanzo d’esordio dell’autrice, Il ponte degli Angeli ci trasporta indietro nel tempo, in un’atmosfera ricca di fascino e di mistero. Lenka e Igor – i due giovani protagonisti – sono costretti a lanciarsi in una pericolosa avventura ché li porterà in giro per l’Europa, nel tentativo di salvare Ana, la sorella del ragazzo, che è stata rapita.

Le cose, però, non sono sempre come appaiono; persone insospettabili ed esseri di varia natura si riveleranno diversi da ciò che sembravano, mentre tanti segreti verranno svelati, uno dopo l’altro.

L’intreccio è avvincente e si snoda su ambientazioni sempre diverse, che permettono al lettore di spostarsi da Roma a Vienna, da Istanbul alla Sicilia, di viaggiare sull’ Orient Express e di visitare luoghi misteriosi, vietati ai più.
Molto belli gli approfondimenti artistici che la Argentelli ci regala e che arricchiscono la storia.

Il libro è forse maggiormente adatto ai ragazzi ma, nonostante qualche refuso, per me ha rappresentato una piacevole evasione dalle quotidianità.

Il romanzo è disponibile su Amazon.

I vagabondi di Chuck Wendig, Ed. Fanucci

Titolo e copertina che attirano subito l’attenzione, quarta di copertina fin troppo intrigante, commenti più che positivi e ancora epidemia apocalittica, virus misteriosi e sonnambulismo sono alcuni degli elementi che mi hanno fatto desiderare questo libro appena l’ho visto.

È stata una lettura semplice? Insomma. È una lettura che consiglio? Assolutamente sì. Se vi sembra ci sia un controsenso, lo capisco e mi spiego meglio.

I vagabondi è un romanzo impegnativo da ogni punto di vista: per il numero delle pagine (più di 800); per il tema, perché la pandemia che tutti conosciamo, qualche strascico ha lasciato; perché ci sono molti personaggi e diversi protagonisti – e vedremo ciò che succede con gli occhi di ciascuno – ma ci sono anche più orizzonti temporali e tante ambientazioni.

Una mattina, di punto in bianco, la piccola Nessie inizia una marcia inarrestabile, del tutto indifferente ai richiami di sua sorella Shana.
Lo stesso comportamento viene adottato da altre persone, che vanno avanti seguendo una direzione precisa, nota solo a loro, impermeabili a qualunque tentativo di fermarli, a qualunque stimolo esterno, indifferenti – o forse incapaci – di reagire alle lacrime e alla disperazione dei familiari.

Come sempre accade in questi casi, le reazioni sono diverse. Ci sono le persone care che cercano di fermarli, ci sono coloro che vogliono capire cosa sta accadendo per aiutarli, ci sono quelli che ne hanno paura e vogliono eliminarli… Ma giorno dopo giorno, il numero di questi strani sonnambuli aumenta.

Difficile dire di più, perché il romanzo racchiude tante vicende e tocca molti temi, parla di legami affettivi e comunità ma anche di paure irrazionali, di violenza, di politica, di religione, in un intreccio avvincente e ben scritto.

Perché ho detto che non è stata una lettura semplice? Perché, almeno per me, le 800 pagine si sono fatte sentire. La storia è notevole, l’inizio cattura e la parte finale mi è piaciuta tantissimo. La parte centrale, però, l’ho trovata un po’ prolissa. Troppi dettagli, troppe spiegazioni che – seppur utili ad arricchire la storia – l’hanno appesantita, senza apportare nulla di rilevante. Ho sofferto anche un po’ la mancanza dell’indice che, in un libro così lungo, avrebbe fatto comodo. I capitoli ci sono; l’indice no.

Lo consiglio? Sì sì sì, perché al di là di un po’ di lentezza, è un romanzo coinvolgente e pieno di sfumature, che cattura. Ah, se vi aspettate una similitudine col romanzo di S. King, L’ombra dello scorpione, come ho letto da qualche parte, resterete delusi! A parte il virus misterioso – che si trova in parecchi altri libri – io non ci ho trovato alcuna somiglianza.

Il libro è disponibile su Amazon.

Ruggito di Junji Ito, Ed. J-Pop

Ebbene sì, oggi vi parlo addirittura di un manga e non uno qualunque, ma un manga horror di Junji Ito, uno degli autori più influenti in Giappone per questo genere di pubblicazioni.

Perché l’ho letto? Intanto, perché come sapete sono onnivora e leggo di tutto, in più amo i fumetti e anche l’horror, quindi non potevo perdermi 𝙍𝙪𝙜𝙜𝙞𝙩𝙤, 400 pagine che ho trovato davvero inquietanti.

Il volume racchiude 13 storie indipendenti (il numero 13 sarà un caso?), anche se in alcune ritroviamo gli stessi personaggi, come Soichi. In ciascuna di esse l’autore riesce a trovare spunti originali, che vanno a solleticare paure ataviche, sempre diverse.

Incontreremo presenze terrificanti, inciamperemo in maledizioni e case degli orrori mostruose, potremo vedere gli incatenati a terra e conoscere l’animaletto di Soichi, che al di là del vezzeggiativo, non ha proprio nulla di tenero!

All’originalità dei racconti si sommano le splendide illustrazioni di Junji Ito (splendide nel loro genere, è chiaro), curate nei minimi dettagli, che ho trovato davvero ansiogene e inquietanti.

Che altro aggiungere? Posso solo dire che, appena finito, ho comprato un’altra raccolta dello stesso autore, 𝙏𝙤𝙢𝙞𝙚, che si attesta sulle 740 pagine!
Direi che è sufficiente per farvi capire che merita; l’importante è non leggerlo prima di andare a letto!

Oltre che in fumetteria, potete trovarlo anche su Amazon.

Teddy di Jason Rekulak, Ed. Giunti

Pur avendo finito di leggere questo libro oltre tre settimane fa, solo oggi mi decido a parlarvene. Ho avuto bisogno di rifletterci un po’ su. Come capita spesso per i romanzi troppo chiacchierati, le mie aspettative crescono e, puntualmente, rimango delusa. E’ successo anche con Teddy? Si e no, qui in verità è andata in modo un po’ diverso.

Teddy è un bambino piuttosto solitario, ama disegnare e ha un’amica immaginaria che gli tiene compagnia, Anya. Quando Mallory viene assunta per come babysitter, i due legano subito e i genitori del bimbo sperano che questo possa far allontanare Anya… Ma le cose non vanno proprio così. La sua presenza diventa sempre più ingombrante e – mentre i disegni del piccolo migliorano, diventando sempre più artistici ma anche molto più cupi e inquietanti – misteriosi eventi iniziano ad accadere.

Ho letto pareri contrastanti su questo romanzo che, in effetti, spiazza un po’. Vi dico, secondo me, perché!
🔺 Mi è piaciuto? Si
🔻 Merita il successo avuto? No
🔺 Cattura e coinvolge? Si
🔻 Ha rispettato le promesse? No

Come vedete, la situazione è incerta!
I due SI sono legati al fatto che la storia è scorrevole e lo stile dell’autore fa venir voglia di andare avanti nella lettura. L’aspetto più originale, quello che – sempre secondo me – lo ha reso così gettonato è la presenza dei disegni di Teddy. Le immagini aggiungono un tocco di suspense e trasmettono un po’ di inquietudine.

I due NO sono legati a quasi tutto il resto: non è un thriller, la trama non è molto originale e, soprattutto, l’intreccio presenta non poche lacune!

Detto questo, cosa possa aggiungere? Lo consiglio? Dipende. Direi di sì, se cercate una lettura leggera e scorrevole, senza grosse pretese.
Direi di no se invece vi aspettate un thriller serio, impegnativo, che abbia una storia coerente e ben strutturata.

Il libro è disponibile su Amazon.

Colui che ascoltava nel buio di Algernon Blackwood, Ed. Fanucci

Pubblicato per la prima volta nel 1907, torna nella bellissima edizione proposta da Fanucci l’angosciante romanzo di Blackwood. Alla cupezza dell’autore si sommano le vivide immagini di Daniele Serra, dando vita a un volume che gli amanti dell’horror adoreranno.

Scritto sotto forma di diario, il protagonista è uno scrittore di scarsi mezzi che, a causa delle ristrettezze economiche, prende in affitto un appartamento vuoto da diversi anni. Alla triste atmosfera della casa si aggiunge una padrona di casa poco comunicativa e con la faccia sbiadita e polverosa.

Dopo l’iniziale soddisfazione per aver trovato un alloggio adatto alle proprie esigenze, la situazione inizia a cambiare. Una sottile inquietudine pervade l’uomo, i suoi pensieri sembrano appartenere a qualcun altro e orribili incubi turbano le sue notti. Al risveglio, le sue cose sono buttate alla rinfusa per la camera, nulla è al proprio posto; sonnambulismo, oppure quella sottile sensazione che nella casa ci siano altre misteriose figure non è solo una sensazione?

Le stranezze, le oscure presenze e i timori aumentano, fino a che un vecchio amico – molto sorpreso dal fatto che abbia deciso di vivere proprio in quella casa – svela gli eventi… Quali? Potrete scoprirlo leggendo il libro, perché le storie di questo tipo vanno lette in prima persona, col buio intono e una piccola luce mirata, nascosti sotto una coperta!

Il volume è disponibile su Amazon.

Gioncavallo di Pier Maria Colombo, Ed. Seagull

Questo libro mi ha colpita fin dalla prima volta che l’ho visto, perché nome del protagonista, sottotitolo e copertina mi hanno fatta subito pensare al Medioevo e, leggendolo, le mie aspettative sono state soddisfatte.

Il romanzo può astrattamente considerarsi suddiviso in due parti, la prima ci presenta Gioncavallo nella sua quotidianità: il lavoro da fabbro, le tante conquiste femminili, le angherie e i soprusi del signorotto, la vita quotidiana. Nella seconda il protagonista, costretto alla fuga per motivi che dovrete scoprire da soli, cerca di sopravvivere al gelo dell’inverno; vagando nel bosco affronterà mille avventure, incontrando i personaggi citati nel sottotitolo: briganti, demoni e streghe!

Quali aspetti ho apprezzato? L’originalità, perché era da tanto che non leggevo una storia con ambientazione medioevale, che tenesse conto anche delle credenze e superstizioni dell’epoca. Lo stile, semplice ma coinvolgente; mi è sembrato di vivere nel villaggio e accompagnare in prima persona Gioncavallo nelle sue scorribande. La deviazione verso il gotico, con un’avventura che ci ricorda quanto le apparenze possano ingannare.

Tanti cambi di scena, quindi, ma legati da un filo conduttore che rende la storia coerente e senza fratture.
Un libro piacevolissimo, consigliato a chi ama i racconti medievali con un tocco di mistero.

Disponibile su Amazon.

La stanza dei serpenti di Alberto Verzè, Ed. Viola

Una cittadina sul lago, l’estate, un gruppo di amici poco più che ventenni che si ritrova insieme. Si potrebbe immaginare una storia idilliaca, fatta di amore, amicizia e risate, ma Long Seat Lake ha una triste tradizione: ogni cinque anni, una ragazza scompare nel nulla. Siamo nel 2015 e l’anno è uno di quelli predestinati a una nuova sparizione, che puntualmente si verifica.

Alan e il suo gruppo, già turbati dalla scomparsa della giovane Helena – oltre che da tragici eventi che hanno colpito alcuni di loro in passato – vengono catapultati in una vicenda più grande di loro, dopo essersi imbattuti nel cadavere di una donna.

Romanzo d’esordio dell’autore, La stanza dei serpenti ha un intreccio interessante che mescola scene thriller a momenti quasi horror e mistery, il tutto di pari passo con la normale quotidianità, i primi amori, le feste, i tuffi nel lago…
Questo procedere in parallelo di due aspetti così contrastanti, sembra enfatizzare una triste verità: i mostri possono nascondersi nelle persone più comuni, in ciascuno di noi…

Cosa sta davvero accadendo a Long Seat Lake? Come mai le forze dell’ordine non riescono a venire a capo delle sparizioni? Chi c’è dietro alla scomparsa delle ragazze?

Un esordio interessante, una storia che – nonostante qualche piccola ingenuità – cattura fin dalle prime pagine e che, con l’alternarsi di normalità e tensione, tiene avvinti fino alla fine. Una lettura che ho davvero gradito e che consiglio.

Post mortem. Gli orrori di Golden Falls 1 di Paolo La Paglia, Ed. Nua

Iniziammo a capire in quel momento di essere in guai grossi. ma lo capimmo ancor di più quando i morti cominciarono a tornare. Fu come vedere con i propri occhi l’inferno.

Bella frasetta, vero? Tra questa e la copertina inquietante, le premesse per un buon horror ci sono tutte!

Primo capitolo di una trilogia, “Post mortem” è stato una piacevolissima scoperta. Non è facile essere originali con questo tipo di romanzo, perché gira e rigira gli elementi che si possono sfruttare sono sempre gli stessi.
La bravura sta proprio nel riuscire a creare, con quegli stessi elementi, qualcosa di avvincente e non banale. La Paglia ci riesce benissimo, creando un intreccio interessante e per nulla scontato.

Senza voler svelare più del necessario, vi dirò però che il primo personaggio che incontriamo è Zoe, la prima “non-morta”della vicenda. È da lei che sembra avere inizio tutto l’orrore che sta per precipitare sulla piccola cittadina (ma è davvero così?).

Ciò che mi ha colpita è leggere le cose descritte da diversi punti di vista. Non abbiamo solo buoni e cattivi, vittime e carnefici, anzi. Mai come in questo romanzo, la distinzione è labile e i ruoli sembrano ancora tutti da chiarire. Cosa è successo a Zoe? Perché è tornata e perché è così arrabbiata? Chi sono Rebecca e Rachel?

Un romanzo avvincente che, seppur con qualche ingenuità nella trama e qualche passaggio un po’ semplicistico, è davvero intrigante e ricco di suspense. Una storia che ci fa guardare le cose anche dal punto di vista dell’altro, del cattivo di turno e che ci ricorda che gli uomini sono “incapaci di vedere il bello nella diversità e che si uccidono tra di loro in nome di limitate piccole convenzioni“.

Era da tanto che non leggevo un horror così completo, con una trama solida e che non cerca solo di spaventare (cosa che fa benissimo!) ma che fa riflettere e parla anche di sostegno, rispetto e amicizia.
Ve lo consiglio vivamente, ma evitate di leggerlo prima di andare a letto!
Io non vedo l’ora di proseguire con gli altri due volumi.

Disponibile su Amazon.

La vampira di E.T.A. Hoffman, Ed. Garzanti

Qualche giorno fa, chiacchierando con un’amica di libri adatti al periodo di Halloween, è venuto fuori il titolo di questo piccolo libro di Hoffman, che racchiude due racconti: La vampira e Il consigliere Krespel.

Parto col dire che la sensibilità rispetto a questo genere di storie è cambiata molto nel tempo (e questi non sono certo recenti!), quindi tenuti conto degli anni trascorsi dal momento in cui sono stati scritti, non mi hanno impressionato più di tanto. Ho però apprezzato molto lo stile semplice e diretto dell’autore.

Appena terminata la lettura avrei detto, tra i due, di preferire La vampira; a distanza di un paio di giorni, invece, mi sono resa conto che mi sono piaciuti entrambi, per motivi diversi.

La vampira ha quel qualcosa in più, secondo la mia percezione, di mistero e che trasmette ansietà, ciò che mi aspetto di trovare in un racconto di questo tipo. La suocera particolare, le uscite notturne, i cambiamenti di carattere…

Il consigliere Krespel
, invece, presenta meno elementi di questo tipo o meglio, gioca sul detto tra le righe ma ha un intreccio molto più ricco e strutturato. Non ci sono mostri ma…. Si parla di un altro genere di paure e angosce.

Se siete amanti dell’horror vero e proprio e cercate storie che non vi facciano dormire, che trasmettano ansia e vi mandino a letto con la luce accesa, non è il lungo giusto. Se, al contrario, cercate qualcosa di più soft, allora è perfetto.

Disponibile su Amazon.

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