Il traghettatore di Justin Cronin, Ed. Fanucci

Il traghettatore di Justin Cronin

Il nostro pianeta è un sistema, abbiamo creato uno squilibrio nel sistema […] la tendenza prevalente della società umana è sempre stata quella di insozzare il nostro stesso nido. Uniamola al consolidamento della ricchezza nelle mani di pochi eletti […] e avremo la ricetta perfetta per l’inazione. Segnerà la nostra rovina.

Poche righe che danno un’idea precisa di uno dei punti cardine dell’ultimo romanzo di Cronin, che partendo dal nostro Pianeta ormai stremato, ci trasporta nell’arcipelago di Prospera, un angolo di paradiso dove la gente vive felice, soddisfatta e sempre al meglio delle proprie possibilità. Certo, ogni persona ha impiantato nel braccio un monitor che tiene sotto controllo il benessere psicofisico e, se questo dovesse scendere sotto la soglia del 10%, bisognerebbe tornare all’isola Nursery, per essere resettati fisicamente e mentalmente e ricominciare da zero la propria vita. Paradiso o inferno?

Come in qualsiasi sistema che funzioni, però, c’è bisogno anche di bassa manovalanza, di persone meno ricche, meno influenti, meno famose, che si occupino delle incombenze di tutti i giorni. Vi ricorda qualcosa?

Proctor Bennett è il traghettatore, colui che accompagna le persone ormai scariche da Prospera a Nursery. Ha una vita apparentemente serena, come tutti, ma in fondo alla coscienza qualcosa si agita. Sensazioni, ricordi, sogni… Echi di un passato che forse divergono da ciò che pensava di sapere.

Mentre i lavoratori iniziano a ribellarsi, mentre suo padre – se davvero possono essere chiamati padre e madre i genitori che vivono nell’arcipelago – gli lascia un messaggio oscuro e preoccupante, il velo comincia a cadere.

Distopico con spunti fantascientifici, azione e adrenalina, Il traghettatore è un libro che cattura fin dal prologo, per il senso di ineluttabilità che trasmette. È coinvolgente e, per certi versi, inquietante, perché i riferimenti al nostro mondo, a come viviamo e a ciò che stiamo facendo al Pianeta sono evidenti. Eppure, è anche un romanzo che parla di famiglia e di affetti, dell’importanza dei legami e della necessità di tutelare il futuro di chi verrà dopo di noi. Davvero molto bello. Lo trovate su Amazon.

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