La voce del mare di Roberto Mussapi, Ed. Marietti 1820

Oggi voglio parlarvi di qualcosa di diverso dal solito, un libro affascinante (sarà che amo il mare e le sue storie), a metà strada tra un saggio e un libro di avventure.

Storie di viaggi, isole e naufragi è il sottotitolo di questo volume che, in meno di 120 pagine, tocca l’Odissea e le Metamorfosi di Ovidio, sfiora Moby Dick e Circe, ci parla di Stevenson e Shakespeare, di Orfeo ed Euridice, portandoci da un angolo all’altro del globo, ovunque ci sia il mare.

Il mare, sì, perché è proprio questo l’elemento comune, il fil rouge che lega le otto storie che Mussapi ci regala.

È difficile parlare di tutte e otto insieme e altrettanto difficile – anche per il poco spazio a disposizione – analizzarle singolarmente. Quel che posso dire è che farei fatica a indicarne una come preferita, perché sono variegate e molto diverse tra loro, ma tutte interessanti.

C’è la rappresentazione della Tomba del tuffatore, ci sono sirene e anche polene, luci che guidano i naviganti, tempeste e nuove terre da scoprire, antiche navi egizie e matrimoni in India e di ognuna di queste cose, l’autore ci mostra particolarità e leggende, tante storie dentro le storie, un mondo tutto da scoprire.

Il libro è disponibile su Amazon.

Multi-intervista a Lorenzo Zucchi

La multi-intervista è un’idea nata su Instagram e si differenzia dall’intervista classica perché le domande arrivano da più persone (altri autori, lettori, semplici curiosi, ecc.). Maggiori dettagli sull’idea nel post dedicato.

Il legame uomo/natura è qualcosa che sostengo e condivido e dalle tue foto è evidente il fatto che tu non sia germofobico. Ma se i tuoi piedi potessero parlare, non pensi che ti chiederebbero almeno un paio di calzini? Magari per la città?

Hai ragione, sottovaluto i germi. Ma mi illudo che il contatto quotidiano dei miei piedi coi batteri mi dia qualcosa in termini di difese immunitarie. Comunque ogni volta che rientro a casa lavo i piedi con cura! Grazie

Hai viaggiato tanto anche in Italia? Se si, pensi di realizzare un libro che parli di questo? Noi italiani guardiamo più all’estero che a casa nostra, ma sarebbe bello avere un romanzo-guida che ci aiuti a riscoprire le bellezze del nostro Belpaese.

Conosco molto bene anche l’Italia, l’ho girata tutta. Nel mio prossimo libro in uscita a gennaio sarà il paese più rappresentato nei racconti. Un volume solo per l’Italia purtroppo non mi è possibile: le mie esperienze di viaggio sono tante e le devo per forza condensare o mi sarebbero usciti almeno 10 libri al posto di 3. Ma in futuro non si sa mai… grazie.

Un viaggio che ancora non hai fatto e che stai progettando? C’è un Paese visitato che è stato per te un’esperienza diversa da ciò che ti aspettavi, in positivo o in negativo?

Sto progettando il Kenya (e tanti altri a seguire). Paesi che mi hanno deluso non ce ne sono stati, quelli andati oltre le aspettative tanti: Perù, Nuova Zelanda, Sri Lanka, Singapore, Giappone… grazie.

Qual è la prima sensazione che ti comunicano i piedi all’inizio di un viaggio?

All’inizio c’è sempre quella tensione piacevole del dover raggiungere la destinazione. Poi piano piano subentra la frenesia del voler vedere tutto, alternata al relax delle calme ore serali. Le varie superfici sono una grande ricchezza, anche se i miei piedi preferiscono l’asfalto! Grazie.

Con quale atteggiamento si dovrebbe leggere il libro?

Bella domanda. È un libro che alcuni trovano difficile perché ricco di riferimenti culturali ai paesi visitati e di riferimenti personali da autobiografia. Ma se si legge in maniera leggera, solo per farsi trasportare dalle tantissime immagini presenti, senza per forza dover capire ogni singola frase, allora diventa un bello spunto per innamorarsi dei viaggi e del nostro pianeta. Grazie.

Qual è, secondo te, il peggior difetto di uno scrittore?

Non farmi sbilanciare contro i miei colleghi affermati! Per me il peggior difetto di uno scrittore è la ripetizione. Una volta trovata la formula di successo, la ripetono all’infinito solo per vendere. Ma la letteratura ha bisogno che chiunque di noi sperimenti, per crescere. Grazie!

Descriviti con tre aggettivi

Fuori dagli schemi (da tutti gli schemi)
Prolifico
Curioso di sapere
Grazie

Viaggiare quanto è importante per uno scrittore nell’ ideare le proprie storie?

Splendida domanda. Al momento sto pubblicando i miei racconti di viaggio ma ho già iniziato a scrivere romanzi. E mi sono ‘portato dietro’ l’amore per le ambientazioni. Per me un libro nasce dopo un viaggio, che sia a varie ore di volo o a mezz’ora da casa. Viaggiare per me è l’ispirazione primaria per scrivere, e non solo di viaggi. Grazie.

Sei un viaggiatore che scrive ma non scrivi guide di viaggio, giusto? Dicci di più!

Esatto, le mie non sono guide di viaggio: primo perché per quello ci sono i blogger e io non sono nessuno, secondo perché altrimenti i libri ‘invecchierebbero’ subito. Essendo invece racconti di viaggio di un periodo di vent’anni o più, rimane attuale la descrizione dei paesi in quel periodo storico, oltre che la descrizione delle principali attrattive che comunque non manca mai nel libro. Sono diari di viaggio originali, qualcuno li ha descritti come ‘mai letti prima’. Grazie

Perché scalzo?

In un viaggio in Messico il cui racconto compare nel libro Bandiere per Tutti, viene spiegato il perché: vedendo tanta gente camminare scalza per strada (per scelta, non parliamo di indigenti) ho voluto provare e mi è piaciuto davvero troppo. Ora lo faccio sempre, è una grandissima sensazione di libertà. So che non piacerò a tutti, ma almeno sono me stesso ed è qualcosa. Grazie.

Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson, Ed. Guanda

Amo molto i diari di viaggio; se ben scritti, oltre alla conoscenza e ai dettagli dei luoghi, regalano sempre interessanti aneddoti e tante curiosità. Questo di Bryson è uno dei più belli e divertenti che abbia mai letto.

L’Appalachian Trail, sentiero di quasi 3500 chilometri che va dalla Georgia al Maine attraversando 14 Stati americani, è di per sé uno scenario affascinante che tra foreste, rifugi e cittadine particolari, regala innumerevoli spunti all’autore. Le gag e le divertenti disavventure di

Bryson e del suo amico Katz, gli incontri con tanti personaggi originali lungo il percorso ma soprattutto le bellissime descrizioni dei luoghi, rendono questo libro piacevolissimo e divertente. Non nego che, più e più volte, mi sono messa a cercare su internet luoghi e foto di ciò che leggevo e anche a sognare di poter fare lo stesso percorso (o almeno un piccolo tratto). Bello bello bello.

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