Kentuki di Samanta Schweblin, Ed. Sur

Kentuki è stato una felice sorpresa! Sto leggendo tanti bei libri ultimamente (con qualche piccola eccezione), ma tutti “normali“, passatemi il termine. Mi spiego meglio: nei thriller, tanto per fare un esempio, ci sono frequenti colpi di scena, ma mi aspetto che ci siano, quindi non mi stupisco; questo libro invece, all’apparenza
semplice e un po’ troppo fantascientifico, mi ha colpita e mi dato parecchio da riflettere!

Cosa sono questi strani pupazzi che si stanno diffondendo ovunque? Ed è meglio AVERE un Kentuki oppure ESSERE un Kentuki?
Ma soprattutto, perché dovremmo voler seguire minuto per minuto la vita di uno sconosciuto o, peggio ancora, farci seguire (o spiare?!) 24 ore su 24?

Onestamente, se si va oltre l’aspetto puramente fantastico del libro, ciò che resta è una storia realistica, attuale e persino un po’ inquietante.

La voglia di essere continuamente connessi; il desiderio di condividere col mondo che cosa stiamo facendo, dove e con chi; questa specie di tracciamento costante, un ‘grande fratello” che sa tutto di noi…. Beh, non mi sembra poi tanto lontano dalla realtà odierna!!

Bello, scorrevole e originale. Ne consiglio la lettura, soprattutto per le riflessioni che stimola.

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