Diario russo di Anna Politkovskaja, Ed. Adelphi

Ci sono libri che hanno bisogno di essere scritti e soprattutto di essere letti, perché è necessario conoscere la verità per cercare di porre rimedio a certe situazioni.

Questo diario della Politkovskaja non avrei potuto leggerlo in un momento migliore (o forse peggiore, dipende dai punti di vista) e, pur coprendo gli anni dal 2003 al 2005, permette di capire molto della realtà russa e anche, secondo me, di come si sia arrivati all’attuale situazione politica.

La narrazione sotto forma di diario, se da un lato alleggerisce la lettura – perché tra le mani abbiamo, in pratica, un reportage – dall’altro rende ancora più vivide le descrizioni dell’autrice, la cui penna da giornalista traspare da ogni resoconto, da ogni descrizione e da ogni giudizio.
Pagina dopo pagina, crolla il velo che nasconde un regime dittatoriale che non ha, guarda caso, alcun oppositore; emergono gli abusi di potere, la corruzione, gli omicidi o le sparizioni… Un libro che è un pugno nello stomaco, perché costringe ad accettare una realtà che molti fingono di non vedere.

Mi dicono spesso che sono pessimista, che non credo nella forza della gente, che ce l’ho con Putin e non vedo altro. Vedo tutto, io. È questo è il mio problema.

Anna Politkovskaja venne assassinata nel 2006.

Disponibile su Amazon.

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