Stradario sentimentale del lago di Garda e del monte Baldo di Francesco Permunian, Ed. Oligo

Un libricino minuscolo questo, eppure denso di ricordi, di vita, di memoria; 70 pagine, fotografie comprese – le belle foto di Pino Mongiello – che ci fanno vedere il lago di Garda con occhi nuovi.

Se il titolo fa pensare a una guida turistica, il contenuto è invece molto diverso. È quasi un diario oppure, per dirlo con le parole dell’autore, è un libro d’ore. Ore dileguate tra le nebbie di un tempo che sembra ormai remoto, dal quale risale ancora qualche barlume di luce.

Queste pagine ci parlano delle maestra Ada Sandri e di tante sue colleghe che, agli inizi del 1900, facevano chilometri e chilometri a piedi per andare a insegnare; che consolavano bimbi stanchi, infreddoliti e affamati; che cercavano di istruire i piccoli ma anche le loro famiglie, che vivevano la scuola come un obbligo incomprensibile…

Passeggiate, scorci pittoreschi e incursioni nella letteratura, ricordi e nostalgia in un testo che ci racconta un po’ della storia di questo lago a cavallo tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.
Diverso ma più bello di quanto mi aspettassi. Potete trovarlo su Amazon.

Essere lupo di Kerstin Ekman, Ed. Iperborea

E in quell’istante sbucò fuori. Lo fece con una naturalezza facile da capire; quel mondo in fondo era il suo.

Da poco vi ho parlato di un libro che tocca il tema dell’ambiente e della natura; con Eckman torniamo ad affrontare questo argomento, ma da un punto di vista completamente diverso. Essere lupo è un romanzo intimo, quasi introspettivo, come si può intuire già dalla quarta di copertina.

Ulf, cacciatore esperto ed ex ispettore forestale, va a caccia da quando ne ha memoria; tiene dei diari in cui annota gli eventi più rilevanti, proprio come faceva suo padre; si è occupato di disboscare o di ripiantare alberi, di guidare i cacciatori… Finché alla soglia dei settant’anni incontra lui, un lupo maestoso, e tutto cambia.
Ulf e Zampalunga, come lo ha subito battezzato, hanno molto il comune, sono solitari, sono cacciatori, ma per il lupo si tratta di sopravvivenza, per lui cos’è?

L’incontro con l’animale selvaggio fa da spartiacque nell’animo dell’uomo, si apre una crepa tra il prima e il dopo. Quel lupo, nel quale a tratti Ulf si identifica, lo porta a mettere in discussione la sua intera esistenza. D’improvviso, ogni cosa appare diversa ai suoi occhi. C’è la consapevolezza che il bosco appartiene più al lupo che agli uomini; c’è la sensazione che quei diari, tanto a lungo conservati, non racchiudano ricordi emozionanti, ma siano solo un elenco di uccisioni; le teste degli animali impagliati – trofei, fino a quel momento – diventano di colpo il suo bosco della morte; ancora, c’è la chiara visione di aver distrutto la foresta per interesse: abbiamo scavato il terreno, fatto drenaggi. La terra non era più in grado di assorbire l’acqua come prima. L’abbiamo fatto a pezzi con strade forestali carrabili […]. Abbiamo irrorato veleni sui germogli di latifoglie. Abbiamo creato aree disboscate larghe chilometri e lunghe altrettanto.

Una presa di coscienza che fa male e che si riflette anche sul fisico non più giovane del protagonista ma che, nello stesso tempo, si accompagna a un nuovo punto di vista, a una rinascita.
L’epilogo, che fa da chiusura anche al piccolo giallo racchiuso nella storia, sembra incarnare il perdono concesso dalla natura al suo figlio inconsapevole, in un messaggio di speranza.

Disponibile su Amazon.

Grass di Giuseppe Cristiano, Ed. Seagull

Ogni tanto torno a parlarvi di Giuseppe Cristiano e delle sue bellissime storie. Adoro il suo esprimersi per immagini e il fatto che riesca a essere così chiaro e incisivo senza bisogno di parole.

Ormai, ogni volta che ho tra le mani una sua graphic novel, gioco con me stessa: la sfoglio alla cieca, senza leggere la descrizione (che voi trovate nella seconda foto) per vedere cosa proverò guardando le illustrazioni e se riuscirò a percepire le stesse emozioni che l’autore voleva trasmettere.

Anche con Grass l’assenza di parole non ha rappresentato un problema. La storia presentata è di grande impatto e di grandissima attualità e le illustrazioni colpiscono, mettendoci di fronte a noi stesso e allo scempio che abbiamo messo in atto contro il nostro pianeta.
Se, citando la descrizione, la natura decidesse di vendicarsi, noi saremmo in grado di resistere? La risposta, secondo me, è sotto gli occhi di tutti e la vediamo quotidianamente.

Fenomeni sempre più intensi, caldo eccessivo o piogge torrenziali, terremoti, tsunami… Il pianeta ci sta inviando dei messaggi, esattamente come queste pagine. Una denuncia per immagini, un altro bellissimo lavoro di G. Cristiano.

Dello stesso autore:
– Gun
– Fade out
– L’appartamento

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