Tequila bang bang di Veronica Pivetti, Ed. Mondadori

Tre donne. La protagonista, il suo ex marito, sua madre. Inizia così la descrizione e se state pensando che ci sia un errore, vi tranquillizzo subito: l’ex marito della protagonista, Jole, è diventato nel frattempo Corinna, una pin-up con la passione per le Louboutin, quindi le donne sono effettivamente tre. La terza è l’anaffettiva madre di Jole, manager ottantenne ma anche narcotrafficante e amante di La tumba, boss messicano.

Questi sono solo alcuni degli elementi che rendono frizzante questo giallo umoristico di Veronica Pivetti (non so voi, ma io adoro lei e i suoi libri) che, nonostante la mole di oltre 400 pagine, è divertente e scorrevole fin dalle prime righe.

Lo scontro costante tra madre e figlia e l’incomunicabilità tra le due – che apre il romanzo e che sarà sempre presente durante la narrazione – fa un po’ da fil rouge, dando origine agli incredibili eventi che vedranno Jole e Corinna – ormai sua migliore amica – alle prese con cadaveri, killer e voli indesiderati verso il Messico.

Stile decisamente frizzante, linguaggio colloquiale e a tratti anche un po’ sboccato, situazioni improbabili, omicidi e sparatorie, esplosioni e fughe spettacolari, fanno di questo libro uno dei romanzi più divertenti letti nell’ultimo semestre. Davvero originale, perfetto per evadere.

Potete trovarlo su Amazon.

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Ed. Mondadori

Dobbiamo essere tutti uguali: non tutti nati liberi e uguali, come dice la costituzione, ma tutti ‘resi’
uguali.

In un ipotetico futuro, dove tutti sono (o meglio, devono essere) uguali, Guy Montag fa il pompiere. Il suo compito, però, non è quello di spegnere gli incendi, ma di appiccarli, bruciando tutti i libri in circolazione e le case di coloro che li nascondono. I libri, infatti, portano a riflettere, a porsi delle domande, “rendono tristi” (o liberi?); al contrario, i programmi televisivi interattivi spengono il cervello, rendendo tutti felici, tranquilli e soprattutto facili da controllare.

La vita che Montag conduce lo soddisfa, è divertente bruciare le pagine che “diventano farfalle nere, guarda come sono belle“, è eccitante poter correre in auto senza limiti (se non quelli minimi!), basta solo non porsi domande, uniformarsi alla massa, abbassare sempre la testa… Ma qualcosa improvvisamente cambia…

Scritto nel 1953, Fahrenheit 451 si può considerare ormai quasi un classico, perché – al di là della trama in sé e delle perplessità che può sollevare – è un romanzo attualissimo, che ci mostra fin troppe similitudini con la realtà attuale. È difficile non fare paragoni con l’abitudine – sempre più diffusa – di appiattirsi tutti sulla stessa linea di pensiero e di seguire la massa (ormai veicolata non più solo dalla televisione, ma dagli innumerevoli social), senza riflettere con la propria testa.

Oggi i libri non vengono bruciati (per fortuna!), ma non c’è bisogno di farlo, visto l’esiguo numero dei lettori, soprattutto se confrontati con altre forme di intrattenimento. 🥺
Lettura consigliata, soprattutto per le riflessioni che stimola!

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