Il ministero per il futuro di Kim Stanley Robinson, Ed. Fanucci

La calotta sull’oceano Artico si sciolse completamente alla fine dell’estate del 2032… È solo uno dei tanti passaggi – una frase semplice e dall’apparenza quasi banale – presenti nel libro, uno di quelli che colpisce come un pugno.

Romanzo di fantascienza che definirei distopico, l’autore ci porta in un ipotetico (possibile!) futuro, per mostrarci a cosa sta andando incontro il nostro pianeta a causa degli sconvolgimenti climatici.

Siamo in India, fa così caldo che inspirare di nuovo era come respirare in una fornace, manca l’energia elettrica per far funzionare i condizionatori, l’acqua del lago è più calda della temperatura corporea degli esseri umani; muoiono venti milioni di persone. I cadaveri sono ovunque, ma nessuno, nel resto del mondo, sa come dare una mano e fermare la prossima, prevista, ondata di caldo anomalo.

L’accordo firmato in precedenza da tutti i Paesi per adottare comportamenti responsabili a salvaguardia del clima non è stato rispettato e qualcuno ha iniziato a pagarne le conseguenze. Il ministero per il futuro, creato appositamente per controllare il rispetto degli accordi non sembra aver essere riuscito a svolgere il compito assegnatogli e la situazione mondiale volge al caos. L’India decide di trovare da sola a risolvere la situazione, pur non avendo l’appoggio degli altri Paesi; la direttrice del ministero, Mary Murphy, viene rapita; le proteste contro la situazione travalicano il buon senso diventando estreme, mentre gli scienziati lavorano per cercare una soluzione sempre più difficile da attuare.

Se state pensando a un libro catastrofico e basta, pura fantascienza insomma, devo dissentire; il romanzo di Kim Stanley Robinson fa solo una chiara ed estrema rappresentazione di ciò che succederà al nostro pianeta nell’arco di qualche anno. Il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti, il rischio di una guerra, idem… La storia, complessa e molto impegnativa, viene raccontata da diverse voci (non tutte immediatamente riconoscibili), che spiegano come si è arrivati a questo punto, quali interessi economici e di potere sono coinvolti, quali potrebbero essere realisticamente alcune soluzioni.

Una storia impegnativa da più punti di vista, ma che coinvolge dalla prima all’ultima delle circa 550 pagine, lasciando una sensazione di urgenza e la voglia di fare qualcosa di concreto per dare una mano.

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