Glitch di Officina Infernale, Ed. Feltrinelli Comics

Prima volta che mi approccio a un’opera di Officina Infernale, nome d’arte di Andrea Mozzato, ma credo che non sarà l’ultima, visto che questa storia che definirei psichedelica, mi ha colpita molto.

Glitch ci porta in un futuro distopico, una realtà in cui tutti vivono rinchiusi in casa ma costantemente connessi alla Rete Hypertube. I beni di prima necessità sono distribuiti tramite droni e la vita si è allungata moltissimo. Il giornalista Carlo Mayer – 86 anni ma ne dimostra 50 – è stanco di questa non vita, di una realtà in cui i nuovi idoli sono gli artisti pop in continuo ricambio, in cui non muore più nessuno perché anche l’aggressività si sfoga nella rete, per poi disconnettersi come se nulla fosse.
Sembra una bella cosa, vero? Eppure non lo è, non c’è più vita vera, non c’è interazione, non c’è nulla… Ma qualcosa sta per cambiare, poiché una serie di omicidi reali arriva a scuotere l’asettica routine.

Immagini forti, uno stile particolare e dai colori sgargianti e una storia che, tra le righe ma nemmeno tanto, critica determinati aspetti della nostra attuale società, fanno di Glitch una lettura ipnotica e particolare. L’ho davvero apprezzata perché, oltre alle scene un po’ forti e ai colori vividi, racconta molto più di quanto io possa dire in queste poche righe.

Posso solo consigliarvi di leggerlo.
Lo trovate su Amazon.

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