I vagabondi di Chuck Wendig, Ed. Fanucci

Titolo e copertina che attirano subito l’attenzione, quarta di copertina fin troppo intrigante, commenti più che positivi e ancora epidemia apocalittica, virus misteriosi e sonnambulismo sono alcuni degli elementi che mi hanno fatto desiderare questo libro appena l’ho visto.

È stata una lettura semplice? Insomma. È una lettura che consiglio? Assolutamente sì. Se vi sembra ci sia un controsenso, lo capisco e mi spiego meglio.

I vagabondi è un romanzo impegnativo da ogni punto di vista: per il numero delle pagine (più di 800); per il tema, perché la pandemia che tutti conosciamo, qualche strascico ha lasciato; perché ci sono molti personaggi e diversi protagonisti – e vedremo ciò che succede con gli occhi di ciascuno – ma ci sono anche più orizzonti temporali e tante ambientazioni.

Una mattina, di punto in bianco, la piccola Nessie inizia una marcia inarrestabile, del tutto indifferente ai richiami di sua sorella Shana.
Lo stesso comportamento viene adottato da altre persone, che vanno avanti seguendo una direzione precisa, nota solo a loro, impermeabili a qualunque tentativo di fermarli, a qualunque stimolo esterno, indifferenti – o forse incapaci – di reagire alle lacrime e alla disperazione dei familiari.

Come sempre accade in questi casi, le reazioni sono diverse. Ci sono le persone care che cercano di fermarli, ci sono coloro che vogliono capire cosa sta accadendo per aiutarli, ci sono quelli che ne hanno paura e vogliono eliminarli… Ma giorno dopo giorno, il numero di questi strani sonnambuli aumenta.

Difficile dire di più, perché il romanzo racchiude tante vicende e tocca molti temi, parla di legami affettivi e comunità ma anche di paure irrazionali, di violenza, di politica, di religione, in un intreccio avvincente e ben scritto.

Perché ho detto che non è stata una lettura semplice? Perché, almeno per me, le 800 pagine si sono fatte sentire. La storia è notevole, l’inizio cattura e la parte finale mi è piaciuta tantissimo. La parte centrale, però, l’ho trovata un po’ prolissa. Troppi dettagli, troppe spiegazioni che – seppur utili ad arricchire la storia – l’hanno appesantita, senza apportare nulla di rilevante. Ho sofferto anche un po’ la mancanza dell’indice che, in un libro così lungo, avrebbe fatto comodo. I capitoli ci sono; l’indice no.

Lo consiglio? Sì sì sì, perché al di là di un po’ di lentezza, è un romanzo coinvolgente e pieno di sfumature, che cattura. Ah, se vi aspettate una similitudine col romanzo di S. King, L’ombra dello scorpione, come ho letto da qualche parte, resterete delusi! A parte il virus misterioso – che si trova in parecchi altri libri – io non ci ho trovato alcuna somiglianza.

Il libro è disponibile su Amazon.

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora