La locanda dei lupi di Marcello Freddi, Ed. CaRoL Books

Il giorno in cui scomparve dalla faccia della terra, Osvaldo Dal Piàz si svegliò alle cinque della mattina. Era ormai l’inizio di novembre e a Lante il cielo cominciava un palmo oltre la soglia di casa, concedendo pochissima visibilità. Tutto ancora taceva.

Inizia così l’intrigante noir di Marcello Freddi che, ispirandosi a una storia vera, crea un romanzo che cattura fin dalle prime righe e in cui la suspense aumenta capitolo dopo capitolo.

L’autore gioca con le parole e i fatti, introducendo nuove ipotesi non appena il lettore inizia a fare supposizioni e rimescolando, di continuo, le carte in gioco.

Bello e lineare lo stile, veloci e brevi i capitoli che danno la netta percezione di un aumento del ritmo man mano che si va avanti. Molto interessanti le citazioni e gli articoli, quel “detto, non detto” che instilla nuovi dubbi e spinge a proseguire velocemente nella lettura.

La trama, apparentemente quella di un semplice giallo, rivela invece un intreccio molto più complesso, dove ai timori primordiali si mescola il senso di giustizia del capitano Mazzaro e del brigadiere Paolini; dove all’iniziale senso di comunità e fratellanza che sembrano pervadere il piccolo paese di Lante, subentra l’interesse personale; dove giochi di potere e convenienza sembrano stravolgere ogni cosa ed essere più importanti della verità.

Ma qual è, infine, questa verità? Che fine hanno fatto Osvaldo e gli altri viandanti? Mazzaro riuscirà a risolvere il mistero?

Un finale inatteso e spiazzante, sicuramente il noir più originale che ho letto di recente!

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